Enrico Benassi (1902 - 1978) "Festa di colori" Mostra antologica di un artista europeo nel quarantennale della morte - dal 07 al 21 dicembre 2018 - Galleria Parma per le Arti - Borgo del Gallo 6, Parma
Enrico Benassi (Casale di Mezzani, 14 marzo 1902-Parma, 13 febbraio 1978), uomo dai mille mestieri, dalla straordinaria inventiva, padre di dodici figli, emigrante, musicista - con alcuni dei figli per un certo periodo dal 1945 in poi creò una banda musicale sul modello dei famosi Cantoni - fino a gestire una merceria nel mercato giornaliero della Ghiaia a Parma. Nel 1958 iniziò a dipingere, usando cartoni delle scatole di biancheria e colori a tempera. Dal “magazzino delle stoffe” sono usciti capolavori sparsi e diffusi in tutta Europa, dalla Francia, alla Germania, all’Olanda, alla Croazia, all’Ungheria, al Belgio e alla Svizzera, nati dalla quiete della vecchiaia, dopo una vita avventurosa, da una solitaria e intensa creatività istintiva, che lo fece classificare tra i più importanti artisti del genere che fu detto naif.
Suoi ambasciatori all’estero furono alcuni studiosi internazionali del fenomeno da Anatole Jakovsky, il critico più importante del periodo, ad Arsen Pohribny, di origine ceca, che esule politico visse in Germania, ed in Italia Cesare Zavattini, Mino Lusignoli e Marzio Dall’Acqua.
Marzio Dall’Acqua ha curato l’esposizione ed il catalogo della mostra che si terrà dal 7 dicembre al 21 dicembre nella galleria “Parma per le Arti” di borgo del Gallo 6 in Parma, nel ricordo del quarantennale della morte dell’artista.
La mostra, dal significativo titolo “Festa di colori”, è la antologica di un artista europeo e sarà inaugurata venerdì 7 dicembre 2018 alle ore 17.30.
La tela è per Enrico Benassi come un campo da fiorire partendo da stesure paratattiche che più che narrare alludono a storie, che non oltrepassano lo stupore dell’incanto, della contemplazione per immagini, che è sospensione del qui e dell’ora: un tessuto prezioso che nasce per fasce orizzontali e diventa luogo, costruzione e spazi da colmare sempre più con precisione da orefice o da antico sapiente miniatore. Benassi cesella, tormentando le sue immagini, inquieto e sognante, riempiendole di fiocchi di neve, di petali, di foglie, di segrete decorazioni che hanno una primaverile barbarie, una aurorale eleganza, che trapassa da una forma all’altra trasfigurando e rendendo impalpabile e favoloso qualsiasi riferimento a fisicità reali.
E le più emotive delle suggestioni derivano dal piacere dell’amore, dalla seduzione tra uomo e donna, dalla protezione di animali totemici, felini da pellicce punteggiate di colori accesi, emblemi di una araldica della fantasia, da una eterna primavera con forme contorte che si arrampicano verso cieli senza nuvole, dal caldo piacere della famiglia, dello stare insieme, dal teatro, dalla danza e dalla musica. Tutte le opere di Enrico Benassi sono sottilmente musicali, nella composizione stessa, sono ritmiche ed armoniche, al punto che non conta, come nel melodramma la trama, ma l’attimo della messa in scena, il suono segreto sotteso all’apparire, ad apertura di sipario.
L’esposizione è anche l’occasione per una riflessione sull’arte cosiddetta naive che oggi si è come incistata nell’art brut o nell’arte irregolare o Outsider Art: espressioni tutte che indicano una marginalità operativa, che rigettano il naifismo in una situazione regressiva, proprio mentre una parte ben vitale delle innovazioni e del linguaggio di questa corrente si è diluita nelle proteiforme manifestazioni di quella che chiamiamo semplicemente “arte contemporanea”, senza aggettivi né classificazioni, che ha una forte ricaduta culturale e comunicativa sulla comunicazione visiva all’interno della nostra società multiculturale.
Orari della Galleria: Martedì, Giovedì, Venerdì e Domenica dalle 16,00 alle 19,00; Mercoledì e Sabato, dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,00. Catalogo in galleria.
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